Conte pubblica un duro post su X contro la politica estera italiana e il ruolo dell’Europa nella guerra in Ucraina.
Nel mezzo di un’estate politica tesa, Giuseppe Conte rompe il silenzio con un post su X (ex Twitter) che riaccende il dibattito sul ruolo dell’Europa nel conflitto in Ucraina. L’ex premier affida ai social un duro bilancio della linea adottata da Bruxelles e da Palazzo Chigi negli ultimi tre anni.

Europa del Riarmo: una scommessa perdente
Conte apre con una riflessione amara: “Ora all’Europa del Riarmo – che non è stata costruttrice di canali di pace, soprattutto quando l’Ucraina era senza dubbio più forte ai tavoli – non resta che il ruolo da comprimario e augurarsi che lavorando duramente con pieno coordinamento diplomatico si imposti una pace giusta e ragionevole.”
Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, la politica europea ha preferito puntare sulla forza militare anziché sul negoziato, e oggi l’unica opzione rimasta è quella di recitare un ruolo secondario in un processo di pace tutto da definire.
Prosegue infatti con parole durissime: “È imbarazzante leggere nero su bianco l’esultanza di Meloni per ‘spiragli per discutere di pace’ dopo la politica guerrafondaia e ostile a negoziati condotta da Chigi in questi anni.”
Conte sottolinea come l’Unione Europea, dopo l’iniziale reazione all’invasione russa, abbia perso la sua centralità: “I fatti parlavano chiaro già prima di questa foto: l’Europa è un attore non protagonista sulla guerra in Ucraina.”
E accusa l’esecutivo italiano di aver rinunciato ad alternative: “Ha scelto, dopo l’inaccettabile invasione della Russia e i primi necessari aiuti, di ‘scommettere sulla vittoria dell’Ucraina’ (parole di Meloni) attraverso una vittoria militare sulla Russia a suon di invii di armi per ben 3 anni. E adesso che questa illusione è svanita, ne paga le conseguenze.”
Chi paga il prezzo? Non la politica, ma i cittadini
La parte conclusiva del post è un atto d’accusa diretto contro il governo Meloni: “Di una cosa saremo e siamo sicuramente protagonisti: i costi dei danni e della ricostruzione in Ucraina, i costi del folle ‘riarmo’, le ricadute dei costi del gas e dell’energia.”
Il messaggio è netto: “Ovviamente gli oneri e i costi di questa strategia fallimentare non li pagano Meloni e soci, che per 3 anni hanno rifiutato sdegnati l’ipotesi negoziale continuando invece a puntare sull’escalation militare. Li pagano cittadini e imprese con costi dell’energia alle stelle, carovita, investimenti record in armi mentre si tagliava in altri settori, dalla sanità alla scuola.”
Ora all'Europa del Riarmo – che non è stata costruttrice di canali di pace, soprattutto quando l'Ucraina era senza dubbio più forte ai tavoli – non resta che il ruolo da comprimario e augurarsi che lavorando duramente con pieno coordinamento diplomatico si imposti una pace giusta… pic.twitter.com/am0047gZzj
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) August 16, 2025